IL PALAZZO
Edificato dalla potente famiglia dei marchesi Alemanni di Pianopoli, il palazzo Alemanni-Gallelli che sorge nel rione Montecorvino, è uno dei principali palazzi che caratterizza il consistente patrimonio di edilizia privata di cui dispone il centro storico di Catanzaro.
Fu edificato presumibilmente a cavallo fra il XVIII e il XIX secolo e presenta prevalentemente uno stile neoclassico, osservabile specialmente nella grande corte che sorge al centro dell'edificio, corredata da n giardino terrazzato.
Il palazzo edificato su tre livelli, è tutt’ oggi uno dei più belli di Catanzaro, oltre a essere tra i meglio tenuti.
Oltrepassato l’ingresso, costituito da un maestoso e pesante portone di granito lavorato, si giunge nel cortile interno di forma quadra, ai cui lati anticamente vi erano i locali delle scuderie e delle rimesse carrozze, oggi garage. Nella parte frontale rispetto all’ ingresso il palazzo si presenta disposto su due piani, retti e abbelliti da tre archi, tipologia questa che richiama l’altro palazzo Alemanni di Tiriolo.
All’ interno si rimane ammirati dai grandi saloni, che affacciano sul cortile, e che si succedono sistematicamente, come in un gioco infinito di ambienti ripetuti ritmicamente.
Il palazzo che ancora oggi detiene il primato del salone più grande della città, è altresì arricchito da porte alte tre metri, da mobili e i dipinti legati alla storia dei marchesi Alemanni, e dei Principi Ruffo della Scaletta.
La residenza inoltre sotto i baroni Gallelli, si è impreziosita con l’acquisto di un giardino esterno, da questi comperato attorno al 1960, e all’interno del quale la baronessa Lucia Gallelli, organizza ricevimenti e feste, per amici e ospiti.
Gli ambienti e i saloni dei baroni Gallelli, sono stati sottoposti a restauro per circa otto anni, provvedendo a recuperare lo smalto originario dei mobili, il lucido dei dipinti e dei molti ritratti, sottoponendo a restauro anche piccoli particolari. Magnifiche anche le tende di ogni ambiente, rifatte dalle antiche industrie Borboniche di Napoli, come un tempo, e abbinate alle poltrone e alle sedie di ciascuna sala.
Il palazzo infine giunse in eredità per metà ai baroni Gallelli, in seguito al matrimonio tra donna Lucia Alemanni (figlia del marchese Michele, e della principessa Agata Ruffo della Scaletta) e il barone cav. don Pasquale Gallelli, latifondista di Badolato, pioniere nel nuovo campo dell’ energia elettrica.
Tutt’ oggi i Gallelli vi abitano da ormai quasi due secoli (da cui appunto il nome palazzo Alemanni-Gallelli).
Il palazzo è oggi in ottimo stato architettonico, e testimonia con la sua grandezza lo sfarzo e la potenza di cui godevano gli Alemanni.
SCHEDA RIASSUNTIVA |
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Datazione |
Prima parte 1790-seconda parte- 1870 |
Tipologia |
Palazzo gentilizio di città |
Proprietà |
40%=baroni Gallelli di
Badolato. |
Ristrutturazioni |
Una Importante nel 1994. Seconda nel 2006 |
Modifiche strutturali |
Primo edificio 1790,
affiancato successivamente |
Stato di conservazione |
Eccellente |
Destinazione |
Abitazione |
Indirizzo |
Via Sensales n. 20 |
Palazzo Alemanni-Gallelli
Palazzo Alemanni-Gallelli, cortile interno
Palazzo Alemanni-Gallelli, portone d’ingresso.
Palazzo Alemanni-Gallelli
Olio su tela 72x51 -1860
Palazzo Alemanni-Gallelli, veduta posteriore.